Il Paesaggio alimentare della Sabina
Il tema del Paesaggio alimentare
rappresenta uno dei valori di eccellenza del nostro Paese e coniuga
perfettamente la tutela della qualità dei prodotti alimentari con la preservazione
del territorio rurale e di montagna.
L’attenzione al territorio,
intesa anche come salvaguardia dell’ambiente, consente di preservare l’assetto
socio economico e la vocazione espressa da un territorio e, al tempo stesso, genera
un circolo virtuoso orientato al rispetto delle nostre campagne e quindi
dell’ambiente come spazio umano, anche lontano dal nostro vissuto quotidiano.
La produzione alimentare è
l’unica attività con la quale si trasformano le materie prime, ciò consente di
vivere e, contemporaneamente, di tutelare l’ambiente, il territorio e il
paesaggio.
Il territorio della Sabina ha
espresso da sempre una sensibilità spiccata ai temi della campagna e dei
prodotti di qualità. La Sabina si trova a circa 40 km nord-est di Roma, è
attraversata dalla via Salaria e si estende dalla riva sinistra del fiume
Tevere fino a raggiungere i Monti Sabini.
È l’immagine e la sintesi del
“paesaggio alimentare”: il suo territorio “parla” e si presenta con colline
dapprima dolci, caratterizzate da vigneti e uliveti e poi, pian piano, da cime
più aspre ed elevate dove dimorano querce e faggi.
Ovunque si ha la sensazione che
il tempo scorra tranquillo, seguendo i ritmi della natura e delle stagioni. Il
clima è ottimale per la coltivazione dell’ulivo, con inverni temperati, estati caratterizzate
da sensibili escursioni termiche tra notte e giorno e da precipitazioni durante
le ore più calde. Tali caratteristiche climatiche favoriscono la produzione di
olive sane e di oli ricchi di note aromatiche e antiossidanti naturali.
Percorsi gastronomici
Il territorio della Sabina si è
sempre contraddistinto sia in campo eno-gastronomico che turistico. La ricca
tradizione culinaria, che fa perno sul mondo contadino, ha saputo resistere
all’industrializzazione, conservando la lavorazione e la produzione di prodotti
sani e salutari.
La Sabina inoltre è celebre per la
gastronomia genuina e ricca di prodotti tipici fra cui spicca l’olio
extravergine d’oliva Dop. Un olio particolarmente leggero, la cui produzione è
favorita dal clima temperato e dalla disposizione ottimale di gran parte degli
uliveti disseminati su tutto il territorio.
Altro protagonista indiscusso
delle terre reatine è il tartufo che abbonda, in tutte le sue varietà, in molte
zone della provincia. E' possibile avventurarsi nei boschi alla ricerca delle
tartufaie naturali, oppure gustare preparazioni al tartufo in uno dei tanti
ristoranti della zona. Numerose sagre a tema animano i paesi della provincia,
nella seconda metà di Agosto, mentre tutto l'anno l'itinerario turistico
denominato La Strada del tartufo e della Castagna, propone escursioni dedicate
agli estimatori di questi due ottimi prodotti locali.
In autunno, il profumo delle
caldarroste si diffonde nei centri storici dei paesi durante lo svolgimento di
feste e sagre, in cui si degustano alcune tra le varietà più apprezzate, come
le Castagne rosse del Cicolano o i Marroni di Antrodoco.
Il tour gastronomico della Sabina
non può tralasciare l'assaggio dei tanti piatti a base di verdure, legumi, formaggi,
carni o salumi, accompagnati dal vino locale. Ogni paese ha le sue tradizioni,
anche per la pasta fatto a mano: si possono trovare tagliatelle, tagliolini,
gnocchi e fregnacce, maccheroni a Fezze, sagne, strengozzi, pizzicotti,
sfusellati e stracci. Tra le ricette, la più conosciuta è senz'altro la pasta
all'amatriciana, una specialità originaria del paese di Amatrice, vicino al
confine abruzzese. Tra i piatti tipici, il farro
al tartufo di Leonessa, gli strengozzi alla reatina, i marroni e gli stracci di
Antrodoco, le fregnacce alla sabinese, i fagioli di Borbona e le sagne
scandrigliesi. A Rieti si possono gustare anche ottimi pesci come trote e
gamberi insaporiti con mille salse. Tra i formaggi tipici di Rieti il pecorino,
fresco o stagionato, la ricotta, in particolare il "fiore molle" di
Leonessa allo zafferano.
Le ricette della Sabina rielaborate in chiave vegan
VONGOLE FELICI - Manuale
di cucina ecozoica (vegan e crudista) ispirata alla selvaticità e ai cicli
naturali
Autrice: MaVi
Si può mangiare leggero, con gusto, riducendo al minimo i
consumi? La cucina ecozoica ci è riuscita. Accanto alla motivazione salutista
gourmet ed ecologista ci sono altrettanto forti la motivazione etica e quella
antispecista. Amica dello slow food in chiave cruelty free, rispetta i cicli
naturali e segue le stagioni nel piatto con fantasia, colore e sperimentazione.
Ama ispirarsi a tutte le tradizioni culinarie del mondo in nome della
biodiversità.
Mangiare ecozoico è una scoperta di nuovi sapori, nel passato
e nella tradizione. Si mangia anche con la memoria, come da recenti scoperte:
la cucina ecozoica propone molte veganizzazioni in grado di reggere il
confronto con i ricordi.
Non si rinuncia a nulla, si recupera invece molto: la
speranza di un futuro in equilibrio con il pianeta, con tutti i suoi abitanti
animali e vegetali. Siamo a un passo dalla catastrofe; una piccola modifica
delle nostre abitudini farà la differenza. Il termine ecozoico, preso a
prestito dall’ecoteologo Thomas Berry, significa “ecologicamente consapevole”.
A ognuno la propria quota di responsabilità: vogliamo uscire dal Cenozoico e
dirigerci verso il Tecnozoico (la strada del capitalismo globalizzato) o
preferiamo l’Ecozoico, riconoscendo la sacralità della storia dell’universo e
tornando in equilibrio nel grande flusso e nella grande avventura della Vita?
Dopo l’introduzione generale o cucina di idee troverete la
pratica: un capitolo che spiega come si mangia all’ecozoica e le ricette
suddivise per stagione. Seguono le ricette buone per tutto l’anno: sapore di
mare felice (dove troverete la ricetta più famosa di MaVi che dà titolo al
libro), ricette della contadina ecozoica, piatti etnoecozoici, autoproduzione
(piatti base dolci e salati, e formaggi e latticini felici, senza soia).
MaVi è il nom de plume di una traduttrice freelance e
scrittrice divulgatrice di temi ecopacifisti e matristico-gilanici. In rete dal
2009, dal 2011 pubblica il sito www.cucinaecozoica.com.
Si definisce ri-abitante della Sabina perché vive in uno dei
suoi bellissimi borghi, in attesa del momento giusto per trasferirsi in
campagna.
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